Cittadella nella storia

Entrata in Cittadella, 1897

Cittadella rappresenta un importante polo storico per città di Mantova e, come suggerisce il suo nome, è strettamente legato alla storia difensiva della città virgiliana, la quale vantava un complesso sistema di fortificazioni, mura, bastioni e porte che si sviluppavano lungo diversi livelli di perimetro attorno alla città.

Cittadella rappresentava, già a partire dall’epoca medievale, un importante avamposto difensivo in corrispondenza del Ponte dei Mulini, costituito da una fortezza a pianta pentagonale con quattro bastioni (S. Maria, S. leopoldo, S. Trinità e S. Anselmo), realizzato in corrispondenza del borgo già esistente all’epoca.

L’opera fortificata di Cittadella non solo garantiva la necessaria difesa alla città di Mantova, ma rappresentava un importante punto di accesso alla città per chi proveniva da oltre i laghi, e includeva la fondamentale opera idraulica di regolamentazione delle acque dei laghi.Tutt’oggi il Ponte dei Mulini è famoso per questa funzione.

Il progetto della fortificazione di Cittadella è stato diretto, durante la sua realizzazione, a importanti personalità tra le quali Giovan Battista Bertani e Gabriele Bertazzolo che seguirono i lavori nel XVI secolo. Nello stesso periodo, più precisamente tra il 1542 e il 1549, venne costruita, lungo la cortina orientale, Porta Giulia, realizzata su disegno di Giulio Romano ed opera di inestimabile valore, in quanto ad oggi è l’unica porta antica di Mantova pervenutaci intatta. Porta Giulia, che prende esempio dagli antichi archi trionfali, ricorda gli aspetti estetico-formali di un altro progetto Giuliesco: Palazzo Te.

A partire dal XVIII secolo, sotto il dominio austriaco di Mantova, la Cittadella di Porto divenne oggetto di importanti interventi di evoluzione, ricostruzione e potenziamento con nuove opere esterne. Per rispondere alle nuove idee nel campo della fortificazione e per rispondere alle nuove esigenze difensive, vennero aggiunte opere utilizzando materiali dalle rocche fatiscenti e ormai obsolete nei territori attorno la città.

Questo nuovo impianto rimase pressochè inalterato fino alla fine del XIX secolo. Attraversando il ponte dei Mulini, si accedeva alla Cittadella da Porta Nuova, mentre sulla sinistra si trovava la darsena militare, alla quale si accedeva attraverso il ponte levatoio di Porta Caterina e dalla quale si proseguiva lungo il percorso che collegava i quattro bastioni, l’ultimo dei quali collegava la fortificazione con le nuove opere esterne poste a protezione della cintura bastionata.

Mantova e Cittadella rappresentate in “Die Gartenlaube”, 1866

Il Ponte dei Mulini, 1944

A partire dall’annessione al Regno d’Italia, il ruolo militare della città di Mantova andò progressivamente esaurendosi, e le opere di difesa alla città, che per molti secoli avevano costituito l’immagine della città, vennero conseguentemente dismesse. Il processo di dismissione venne accompagnato dalle moderne esigenze di espansione urbana che, insieme alle conseguenze deleterie dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale determinarono la cancellazione di molte delle opere difensive di Mantova.

Oggi, l’imponente struttura difensiva di Cittadella è documentata da diverse cartografie storiche e dalle opere architettoniche rimaste: il Bastione S. Maria (o della Madonna), la darsena militare con Porta Caterina e la polveriera (in corrispondenza del circolo Canottieri), alcuni tratti di mura e, ovviamente, Porta Giulia.